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Fiotti da vena

la colazione che digiuna

l'oro in bocca al mio mattino

disordini del pensiero a secondi-luce di distanza

asseconda le mie voglie questa volta

il cielo è nella stanza e si raduna

in nuvole di passaggio

scaltre nei varchi abili per la pioggia  

ghiaccio di corallo cristallizza

nel velluto blù che s'irradia e incarna

nello stadio ante litteram dell' anima

che assume tante forme

prima che riesca il tentativo di tornare a casa

a dissolversi a tempo indeterminato

fuori fuoco, fatua ai nostri radar

ma alla portata della tua fantasia

quando sei innamorata e senza scampo.

Il corpo, capobranco del suo sistema essere umano

sfida a duello

la speranza che trema d'essere sperata 

alla giusta altezza da terra

sempre più in vano, mano a mano che cresca la distanza

tra gli occhi e l'oggetto del loro desiderio

per vederci chiaro

brillare a lungo 

ed esserne lo specchio.

 

 

 

 

 

 Lorenzo Mullon - 18/09/2014 23:06:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

se delle parole non facciamo martelli il nostro sarà un destino da chiodi
qui non c’è nessuna umiltà da difendere
l’umiltà è un trucco, una suggestione
il sorriso nasconde una minaccia
le strette di mano sono serpenti stritolatori
chi ti dice di amarti vuole imprigionarti
la bellezza è orrenda
gli amici sono nemici
gli angeli demoni
se non fai quello che ti dicono, in questa periferia di omologati
se non pensi quello che pensano
ti sono tutti addosso
almeno in poesia, facciamo crollare le dighe, inondiamo la morta gora
questo è un formicaio di consuetudini
e di falsità
mandiamolo arrosto

( drammatico eh, dobbiamo fare del teatro noi tutti )

 ferdigiordano - 18/09/2014 19:45:00 [ leggi altri commenti di ferdigiordano » ]

Vedi Ale, è proprio quel numero alto che possiedi a darti parole con continuità. Similmente, da una sorgente ricca è possibile aspettarsi acqua fluente e trasparente, dimodochè se ne possa bere se, e solo se, sia corrente, su di un letto argilloso che la filtri dovutamente, e compia salti in pozze di decantazione che la depurino adeguatamente. Senza rive si rischia la palude, con quel che ne consegue. Questo significa che solo tu puoi costruire i tuoi argini, scegliere il percorso, seguire la pendenza più confortevole a te. Sono convinto che tu sia una sorgente a tutta forza e, che lo si voglia o meno, nessun Ferdinando o altro potrà inaridirti. Ma devi sapere degli argini (che poi è misura, strumento di affermazione, non cura come i saggi d’accatto potrebbero sostenere): cosa rappresentano e come si superano senza fare danni, soprattutto in caso di piena. So che possiedi tutte le qualità del caso e, come hai intuito, come hai capito, me lo confermi. In ultimo, alla tua sensibilità non è mancato notare che non uso parole di altri per farne martelli, soprattutto, non mi approprio di alcuna veste stracciata per dirmi povero di spirito: sono povero, ma le mie vesti sono integre, e ne vado fiero. Abbi fiducia nei tuoi occhi sapienti. Ferdi

 Lorenzo Mullon - 18/09/2014 16:57:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

beh sai, ho fatto il conservatorio, e lì più che regole ci vuole nemmeno tecnica, tanto esercizio, così suonare lo strumento va in automatico, e non c’è più il pensiero che si frappone tra l’istinto della nota e la sua esecuzione
bisogna sempre distruggere il pensiero
( guarda che ho scritto una cosa fantastica, non so se te ne rendi conto . . . e l’ho scritta perché non pensavo, e non sono io ad averla scritta ~ io non esisto, per questo combattono contro di me inutilmente ~ ma è sgorgata )

qui ci sono troppi pensatori
pochi artisti
e i pensatori partoriscono idee derelitte
nemmeno vascelli fantasma, sarebbero meravigliosi
non lo dico contro nessuno in particolare, non ho nessuno in mente, davvero, mente vuota, così, un’impressione

e infatti tu l’hai presa bene, l’hai stravolta, come va fatto
bravo
trasformiamo il veleno in nettare
la morta gora in una pista di decollo

 Adielle - 18/09/2014 16:32:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Cristiana, grazie Lorenzo, grazie Ferdinando. A me invece "se sposi le regole" unito ad una promessa di grandezza, sinceramente e lo dico svergognandomi, ha messo l’acquolina in bocca! Le regole vanno conosciute per poter essere superate se è il caso ed io sono piuttosto ignorante, ammetto di aver letto tantissima poesia in passato ma la mia pessima memoria è proverbiale, proprio ieri in una divertentissima serata a casa di amici mi facevano notare come un classico intercalare nei miei racconti sia "non me lo ricordo", figuriamoci che racconti! Sposare le regole io non penso che voglia dire esserne schiavo e che in alcun modo la frase di Ferdinando volesse minare in qualche modo le libertà del poeta (il poeta chi? io? poeta a chi?) penso piuttosto fosse un consiglio a migliorarmi nei processi di scrittura e lo so che lo sai Lorenzo! Solo che tu sei mosso da un fuoco sacro e ti attivi anche alla minima possibilità di coercizione e poi si può sempre divorziare! Grazie per la vostra attenzione voglio che sappiate che per me è importante e ne vado fiero.

 Lorenzo Mullon - 18/09/2014 15:43:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

mi è venuta una certa angoscia a leggere "se sposi le regole"
. . .
?

 Ferdinando Giordano - 18/09/2014 11:04:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Giochi e ti diverti, crei rumore, in alcuni spunti geniale. Se sposi le regole, diventi grande.

 Lorenzo Mullon - 18/09/2014 10:09:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

è troppo corta la coperta per nascondere il corpo
verissimo
gli esseri umani sono terrorizzati dal corpo
cercano di mistificarlo, di renderlo artificiale, di farlo tacere, di comprimerlo in tutti i modi
ma nel corpo è custodito il nostro segreto
sta al poeta svelarlo

 Cristiana Fischer - 18/09/2014 09:48:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

trovo davvero interessante l’ultimo pensiero da Il corpo capobranco...

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